Io sono Cultura 2023: uscito il report sul settore culturale e creativo italiano

Il report annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale e presenta una panoramica di esperienze e buone pratiche.

I numeri dimostrano come la cultura sia uno dei motori della nostra economia e lo studio in oggetto propone dati e storie peculiari attraverso il contributo di molte personalità di rilievo nei diversi settori.

A tre anni dallo scoppio della pandemia, in piena fase di ripartenza, le industrie culturali e creative vengono identificate come uno dei settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. I numeri dell’ultimo decennio danno prova di una fonte significativa di occupazione e ricchezza e il settore viene identificato come un motore di innovazione per l’intera economia e agendo da attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura.

La cultura in Italia è una filiera in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore, che nel 2022 ha generato complessivamente un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro, – in aumento del +6,8% rispetto all’anno precedente e del +4,4% rispetto al 2019. Nel settore cresce anche l’occupazione con il recupero di oltre 43 mila posti di lavoro persi nell’anno precedente: sono 1.490.738 i lavoratori dell’intera filiera, con una variazione del +3,0% rispetto al 2021, a fronte di un +1,7% registrato a livello nazionale. Nella filiera operano 275.318 imprese (+1,8% nel 2022 rispetto all’anno precedente) e 37.668 organizzazioni non-profit che si occupano di cultura e creatività (il 10,4% del totale delle organizzazioni attive nel settore non-profit), le quali impiegano più di 21 mila tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,3% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del non-profit).

Il comparto dei videogiochi e software è quello che contribuisce maggiormente alla ricchezza della filiera con 14,6 miliardi di euro di valore aggiunto (il 15,3% dell’intera filiera, +9,6% rispetto al 2021) e con un incremento dei posti di lavoro di oltre 12 mila unità (il 12,4% della filiera, +7,0% rispetto al 2021). Continua, quindi, la dinamica positiva già sperimentata negli anni precedenti sulla scia di un mercato digitale che continua la propria espansione anche nel 2022.

La cultura per l’Italia è anche un formidabile attivatore di economia. Complessivamente, per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori economici diversi, come quello turistico, dei trasporti e del made in Italy, per un valore pari a 176,4 miliardi di euro. Complessivamente cultura e creatività, direttamente e indirettamente, generano valore aggiunto per circa 271,9 miliardi di euro (15,9% economia nazionale).

Nonostante i numeri positivi del settore e un panorama solido di crescita rimane fondamentale il supporto delle politiche pubbliche sia nazionali che europee per la totale sostenibilità del settore e per fronteggiare la fatica causata dagli strascichi della pandemia e dall’ancora in corso conflitto Russia / Ucraina, oltre che all’inflazione. Tra questi strumenti vanno assolutamente segnalati il programma Europa Creativa e il New European Bauhaus – che – con 106 milioni di euro solamente per il 2023-2024 – ha creato una comunità attiva e in crescita in tutti gli Stati membri che conta oltre 600 organizzazioni partner per progetti legati ad estetica, sostenibilità e partecipazione.

Il report è scaricabile gratuitamente sul sito di fondazione Symbola QUI.