FINANZIAMENTI
Spettacolo dal vivo
L’Emilia-Romagna si sta dotando, via via, di diverse leggi regionali dedicate a specifici settori del comparto culturale e creativo: strumenti che conferiscono un riconoscimento istituzionale ad ambiti che hanno una rilevanza socio-economica sul territorio.
Non solo, queste leggi – spesso elaborate attraverso il confronto diretto con stakeholder di settore – stabiliscono il framework di riferimento da cui derivano le linee di finanziamento a supporto del settore.
Una delle leggi più longeve è la L.R. 13/1999 Norme in materia di spettacolo dal vivo che punta a promuovere lo sviluppo e la crescita di un settore vivace ed eterogeneo attraverso il rafforzamento delle attività di promozione e distribuzione, il coinvolgimento del pubblico e delle nuove generazioni, l’organizzazione di festival, la formazione degli operatori e la ricerca artistica. La legge opera attraverso convenzioni e tramite avvisi di procedura a evidenza pubblica.
Una decina di anni dopo, la Regione vara un’altra legge per sostenere maggiormente uno dei sottosettori che compongono il mondo delle arti performative: L.R. 2/2018 Norme in materia di sviluppo del settore musicale che promuove diversi interventi tra cui, in particolare, l’alfabetizzazione musicale e la produzione e fruizione della musica contemporanea originale dal vivo.
Le performing arts dell’Emilia-Romagna sono sostenute sia tramite contributi regionali che statali, ovvero il Fondo Unico per lo Spettacolo. Dal 2017 a oggi il volume di contributi si mantiene pressoché costante con un leggero aumento per quanto riguarda quelli erogati dall’amministrazione regionale. La suddivisione dei contributi per genere vede sul podio musica, teatro e multidisciplinare, seguiti da danza e circo.
Cinema
La L.R. 20/2014 Norme in materia di cinema e audiovisivo è stata istituita per rilanciare questo comparto: questo ha portato a un incremento della spesa sul territorio anche grazie a produzioni extra regionali che scelgono l’Emilia-Romagna come location in cui girare prodotti audiovisivi.
Ma attraverso quali canali opera la legge? Il Fondo per l’Audiovisivo e la Film Commission.
Il primo è lo strumento operativo che permette l’attuazione delle linee di indirizzo delineate nella legge attraverso l’erogazione di contributi per la produzione e la promozione. Il secondo supporta lo sviluppo delle produzioni regionali e la distribuzione a livello nazionale e internazionale.
Un ulteriore sostegno al settore è fornito dai fondi di derivazione statale.
Musei e Biblioteche
Anche il patrimonio culturale regionale ha una propria legge di riferimento, si tratta della L.R. 18/2000 Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali che pone l’accento sulla valorizzazione delle eredità storico-culturali presenti in regione. La fruizione da parte di un pubblico eterogeneo e la diffusione equilibrata di queste strutture sul territorio sono tra gli obiettivi principali.
La legge prevede l’elaborazione di una programmazione museale che avviene a cadenza triennale per stabilire – in relazione al contesto e alle sue evoluzioni – gli obiettivi, le priorità e le procedure di assegnazione delle risorse che coprono diversi ambiti di intervento. Annualmente, poi, attraverso il piano museale, vengono stabilite e approvate le risorse che, tramite avvisi pubblici, verranno affidati a enti e organizzazioni per l’implementazione di molteplici interventi: il miglioramento strutturale, il potenziamento e l’avvio di nuovi servizi, la promozione, la conservazione. Sugli stessi principi, annualmente viene definito anche il piano bibliotecario.
In aggiunta ai fondi pubblici – nazionali, regionali o comunali – a cui accede il 48% dei musei del territorio, questi istituti possono contare su fonti di finanziamento private come sponsorizzazioni o donazioni e introiti derivanti da servizi come il bookshop o il bar.
Finanziamenti privati alla cultura
L’ambito artistico e culturale può contare, in aggiunta ai finanziamenti pubblici, sul supporto di soggetti privati, siano essi enti, imprese o cittadini.
Nel calderone del funding-mix di un’organizzazione culturale o creativa ci sono molteplici ingredienti: dalle attività a mercato alle sponsorship da parte di aziende afferenti ad altri settori, dalle iniziative di crowdfunding al supporto di fondazioni bancarie, fino all’art bonus. Questi ultimi due sono analizzati nelle seguenti datavizualization.
Finanziamenti S3
La Regione Emilia-Romagna ha identificato le Industrie Culturali e Creative come settore ad ampio potenziale di sviluppo, inserendole nella sua Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) 2014-2020 e riconfermandole all’interno del nuovo documento programmatico che copre il settennato 2021-2027.
Le sue linee guida individuano le traiettorie tecnologiche e organizzative da perseguire per garantire lo sviluppo di un sistema sufficientemente equipaggiato e pronto ad affrontare le sfide della società attuale, potendo garantire una crescita futura sostenibile e inclusiva, in linea con gli obiettivi che si è posta Agenda 2030.
La S3 si configura come una strategia trasversale che integra diverse risorse: il periodo di programmazione corrente, dal 2021 al 2027, vede l’arrivo di contributi sul territorio suddivisi secondo specifici strumenti regionali, nazionali ed europei, nonché investimenti da parte dei beneficiari (imprese, università, laboratori etc.).
PNRR e Cultura
NEXT GENERATION EU è un programma europeo di investimenti e riforme volto ad accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione per accrescere le opportunità sul mercato del lavoro; conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
Agisce tramite principali strumenti:
- il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza con una portata pari a 191,5 miliardi di euro;
- il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).
Il dispositivo RRF ha richiesto agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme, conosciuto come Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Piano prevede diversi ambiti di intervento che sono suddivisi in Missioni, quella dedicata, in parte, al settore Culturale e Creativo è la 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.
I fondi destinati al comparto sono 4,2 miliardi di euro, suddividi in tre macro categorie che ne descrivono i fini e le tipologie di interventi:
- Patrimonio culturale per la prossima generazione
- Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale
- Industria culturale e creativa 4.0
A loro volta, esse sono suddivise in diversi investimenti che hanno l’obiettivo di finanziare sia azioni di sistema (es. la redazione del Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio culturale) che attività da realizzare sui territori regionali, i cui fondi sono accessibili tramite avvisi pubblici (es. bando per migliorare l’efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei).
Attualmente, in Emilia-Romagna sono atterrati circa 158 milioni di euro che hanno permesso a diversi tipi di organizzazioni (enti locali, imprese, associazioni etc.) di iniziare a implementare svariate iniziative: dalla rimozione di barriere fisiche e architettoniche nei luoghi della cultura, alla tutela del paesaggio rurale, alla valorizzazione di parchi e giardini. (aggiornato al febbraio 2023)