Pubblicato "Io sono cultura 2022"
Il nuovo report di Symbola sul settore culturale e creativo
La cultura non è il superfluo, bensì il complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme e della nostra identità. La cultura è la capacità di generare idee e prodotti che alimentano la nostra ricchezza e la nostra proiezione internazionale. L’idea di cultura che emerge da questo dodicesimo rapporto richiama più che mai all’innovazione e alla bellezza, motori che legano e generano nuovi significati. La cultura può oggi tornare ad avere un ruolo cardine e decisivo nella ripresa economica e sociale del Paese.
Dal rapporto Io sono Cultura 2022 emerge come la crisi da Covid 19 abbia pesantemente influito sui numeri del settore, facendo segnare – solo nel 2020 – un meno 10% (1 miliardo di euro) del fatturato su scala mondiale e, al contempo, di come ancora oggi il settore valga il 3,1% del Pil mondiale.
La crescita del settore Cultura è esponenzialmente cresciuta, su scala globale, negli ultimi anni e l’impegno dei policy maker in questo campo è testimoniato sia dai risultati – in Cina: in 10 anni il prodotto dell’industria culturale e creativa è cresciuto di 60 volte, arrivando al 3,84% del PIL – sia dall’impegno programmatico messo in campo in seguito alla pandemia.
Con Europa Creativa infatti l’Unione Europea ha deciso di investire ben 2,44 miliardi di euro a sostegno del settore culturale e creativo, per compensare – attraverso il finanziamento di nuove e stimolanti imprese creative – i gravi danni economici subiti con il Covid; per innovare le pratiche ed i metodi di produzione, diffusione e scambio; per permettere uno sviluppo delle regioni più arretrate come il mezzogiorno d’Italia che “nonostante l’immenso bagaglio culturale e artistico che le caratterizza: nel 2021 il valore aggiunto di cultura e creatività al Sud pesa per il 3,8% sul totale dell’economia (contro il 5,6% nazionale)”.
Quello culturale, secondo il rapporto, risulta essere un settore dalle connessioni e dall’applicazione estremamente trasversali poiché in connessione con numerosi aspetti dell’economia
- come il terzo settore – 40mila istituzioni non-profit (l’11,1% del totale) sono attive nel sistema produttivo culturale e creativo
- o il settore manifatturiero, nel 2022 il 30% delle imprese manifatturiere e dei servizi dichiara di rapportarsi con il mondo della cultura (sponsorizzazioni, donazioni, partnership con istituzioni culturali).
Non solo crescita ma anche trasformazione. Riciclabilità, riuso, minori sprechi, utilizzo di materiali migliori e vicini; sperimentazioni di ecodesign e riedizione di prodotti iconici con materiali e processi sostenibili sono alla base dei nuovi processi creativi e ciò anche in direzione di un rafforzamento del binomio cultura-benessere che colleghi pratiche a ecosistemi socio-sanitari culturali ed educativi; sperimentazioni di programmi artistici e culturali per la promozione della salute, prevenzione delle patologie e gestione e trattamento di condizioni patologiche.
Una trasformazione che guarda anche alla tecnologia. Sono infatti i videogiochi a registrare la crescita più forte con un +7,6% tra il 2019 e il 2021 e con l’attività dell’online gaming che registra un’ampia varietà geografica, di genere, età ed estrazione sociale.
Gli stessi servizi culturali come biblioteche, musei, teatri vedono una riduzione delle presenze fisiche in attività di gallerie e fiere a favore della dimensione digitale che premia le aste e i servizi di fruizione online e il mondo della creatività in generale ha visto in questi anni una forte apertura verso le realtà virtuali e gli strumenti di blockchain con una crescita dello stesso mercato interno.
Il rapporto completo è scaricabile gratuitamente sul sito di Symbola.