"Io sono Cultura 2025", il report di Fondazione Symbola sullo stato del settore creativo e culturale nel 2024.

Crescere nonostante l’incertezza.

Giovedì 19 settembre 2024, presso la sede di Unioncamere a Roma, si è tenuta la presentazione del rapporto “Io sono Cultura 2024 – L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”. Questo importante studio, giunto alla sua XIV edizione, è realizzato dalla Fondazione Symbola, Unioncamere, il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, Deloitte, in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Fondazione Fitzcarraldo, Fornasetti e con il patrocinio del Ministero della Cultura.

“Io sono Cultura” è un’indagine annuale che mette in evidenza l’importanza del settore culturale e creativo per l’economia italiana. Il rapporto 2024, presentato da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, e da figure di spicco del mondo istituzionale e imprenditoriale, illustra il valore economico e sociale delle imprese creative e culturali italiane, ribadendo il ruolo fondamentale della cultura e della bellezza nella ripresa economica e sociale del Paese.

I dati del rapporto confermano il peso sempre crescente del settore culturale, con un valore aggiunto nel 2023 di 104,3 miliardi di euro, in crescita del 5,5% rispetto al 2022 e del 12,7% rispetto al 2019, e un totale di 1,55 milioni di lavoratori impiegati. La cultura, dunque, non solo si dimostra un motore di innovazione e sviluppo per l’intera economia, ma si configura come un attivatore di crescita in settori complementari come il turismo e la manifattura creativa.

Durante l’evento, Ermete Realacci ha sottolineato come la cultura e la creatività siano parte integrante dell’identità italiana e possano contribuire a rispondere alle sfide globali, come la crisi climatica, facendo dell’Italia un protagonista del nuovo “Bauhaus” europeo. Anche Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha evidenziato il valore economico e sociale della cultura, dichiarando: “Il sistema produttivo culturale e creativo, con i suoi effetti moltiplicativi, rappresenta una quota significativa dell’economia nazionale”.

Il rapporto analizza anche l’evoluzione dei singoli settori della filiera culturale e creativa, con particolare attenzione al crescente ruolo della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica, e pone in risalto l’impatto del settore sui territori, con un Mezzogiorno in ripresa nel 2023.

“Io sono Cultura” 2024 non solo conferma il ruolo strategico della cultura come volano di sviluppo economico, ma mette in luce anche la necessità di politiche pubbliche mirate e di investimenti adeguati per sostenere un settore che rappresenta una delle colonne portanti del Made in Italy.

QUI il rapporto scaricabile gratuitamente.