Intelligenza artificiale in Italia e utilizzo nella cultura

Un mercato nuovo, veloce e permeante in cui l'Italia può fare la sua parte

L’Italia sta guadagnando terreno nel settore dell’intelligenza artificiale (IA), posizionandosi al 13° posto tra i Paesi europei secondo l’indice I-Com. Sebbene dietro nazioni come Germania e Spagna per investimenti pro capite, l’Italia vanta eccellenze in ambiti come la robotica, con un ruolo di rilievo a livello mondiale. Tuttavia, per consolidare questa posizione, è cruciale incrementare l’adozione di tecnologie come i Big Data, un’area in cui il Paese risulta ancora poco competitivo rispetto ad altri Stati europei come Finlandia e Paesi Bassi.

Il mercato italiano dell’IA ha raggiunto i 200 milioni di euro nel 2019, con l’adozione crescente di tecnologie come il Natural Language Processing e i sistemi di raccomandazione, settori trainanti anche nell’ambito culturale e creativo. La digitalizzazione sta infatti trasformando radicalmente il settore culturale, contribuendo al suo sviluppo economico. Nel 2023, il valore aggiunto del settore culturale italiano è salito a 104,3 miliardi di euro, in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente e del 12,7% rispetto al 2019. Con 1,55 milioni di lavoratori impiegati, la cultura si dimostra un potente motore per l’intera economia italiana, influenzando positivamente anche il turismo e la manifattura creativa.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo strategico. Nel mercato culturale, l’IA è utilizzata per ottimizzare la fruizione dei contenuti attraverso algoritmi di raccomandazione e chatbot, che migliorano l’esperienza utente e favoriscono una monetizzazione più efficiente. Questo è evidente anche nel settore musicale, dove il mercato discografico italiano ha registrato una crescita del 18,8% nel 2023, grazie soprattutto allo streaming e alle innovazioni tecnologiche supportate dall’IA.

Il legame tra intelligenza artificiale e cultura non è solo economico, ma anche identitario. Come sottolineato da Ermete Realacci nella presentazione del rapporto “Io sono Cultura 2024”, la cultura e la creatività sono parte integrante dell’identità italiana e possono contribuire ad affrontare sfide globali come la crisi climatica. L’Italia ha il potenziale per essere protagonista di un nuovo “Bauhaus” europeo, grazie a un sistema produttivo culturale e creativo che genera effetti moltiplicativi per l’intera economia nazionale.

La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno quindi accelerando la crescita del settore culturale e creativo, con un impatto significativo anche nelle regioni più svantaggiate, come il Mezzogiorno, che ha mostrato segnali di ripresa nel 2023. Tuttavia, per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’IA e dalla trasformazione digitale, è necessario che il governo italiano investa ulteriormente nel settore, promuovendo politiche pubbliche mirate e rafforzando le competenze digitali.

In conclusione, l’intelligenza artificiale non solo rappresenta una leva per lo sviluppo industriale, ma si integra perfettamente con il settore culturale, contribuendo alla crescita economica e all’innovazione del Made in Italy.

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